Wednesday, 24 April 2013

Notiziario dalla Grecia #9 - 20 aprile 2013

Tradotto da Massimiliano Sfregola

Tra le notizie di Rbnews International di questa settimana:
  • Durante la repressione contro i lavoratori immigrati che reclamavano i loro stipendi nel villaggio Manolada, nel Peloponneso, uno di loro è stato ucciso. Torna cosi d'attualità il trattamento disumano degli immigrati in Grecia.
  • Arrestati due residenti del villaggio di Ierrisos per aver partecipato ad un attacco incendiario alle strutture della società oro greco di Skuriés in Calcidia. Proseguono le proteste nella regione.
  • Dopo i tossicodipendenti e gli immigrati, la polizia greca ha preso di mira anche i senza fissa dimora, prelevati e trasferiti a forza presso centri di detenzione.
  • Una detenuta tossicodipendente si è tolta la vita in un carcere di Atene.
  • Con il licenziamento di 15.000 dipendenti pubblici, il governo greco si è assicurato la nuova tranche del piano di salvataggio.
  • La settimana scorsa sono proseguite le proteste contro la chiusura di Indymedia Atene e di radio Entassi, volute dal governo greco.
1. #Manolada

La sera di Mercoledì 17 Aprile, nel villaggio di Manolada, nel Peloponneso, 28 persone, 12 delle quali con lesioni gravi, sono state ricoverate in ospedale, dopo che l'autorità di vigilanza agricola ha aperto il fuoco con fucili da caccia, su una folla di circa 200 persone, la maggior parte di loro braccianti originari del Bangladesh. Manolada è una regione divenuta celebre in Grecia, dopo che alcuni rapporti del 2008 hanno fatto emergere le condizioni di sfruttamento in cui versano gli immigrati irregolari nei campi di fragole. Uno dei tre uomini che sparato sui manifestanti, aveva già una processo in corso contro di lui, risalente ai fatti del 2008, dove è accusato di aver trascinare con la sua auto un uomo egiziano.
Gli eventi di Manolada hanno mostrato non solo i limiti della politica greca sull'immigrazione ma anche il mal funzionamento del sistema giudiziario e di quello di polizia. Le voci che volevano i lavoratori feriti, arrestati dalla polizia per procedere quindi all'espulsione dal paese, sarebbero secondo i pubblici ministeri infondate.
Tuttavia, la credibilità di queste voci è stata difesa da gruppi anti-razzisti che identificano nel rischio di espulsione, una delle ragioni principali che spingerebbero i lavoratori irregolari a non denunciare le aggressioni a sfondo razzista. Nel frattempo, un giornalista locale, che aveva già seguito la vicenda del 2008, parla di pressioni da parte della polizia per impedire la pubblicazione di servizio sul caso. I media nazionali che avevano inizialmente evitato di riportare la notizia hanno poi cercato di minimizzarne l'importanza.

E' stata, quindi, lanciata una campagna sui social media per boicottare le fragole Manolada che ha convinto diverse catene di supermercati a sospendere il contratto con il fornitore, anche grazie alle numerose mail di protesta inviate dai cittadini. Questa campagna su internet, è la seconda in poco tempo ad ottenere dei risultati: qualche settimana fa, agli gli sponsor di un programma televisivo condotto da Giorgos Tragas erano stati chiamati in causa dagli spettatori, in seguito alla decisione del giornalista di offrire il palco della sua trasmissione a 4 membri di Alba Dorata senza alcun contradditorio.

Questi eventi si sono verificati, mentre il Consiglio d'Europa, per bocca del Commissario per i diritti umani Nils Muiznieks, aveva pubblicato all'inizio di questa settimana la relazione della sua recente visita in Grecia, nella quale rilevava l'evidenza di reati di matrice razzista legati al successo di Alba Dorata, partito esplicitamente definito 'neo-nazista'. Il Commissario ha inoltre osservato che la Grecia, in quanto stato firmatario di convenzioni internazionali, è tenuto ad intervenire su questi temi mentre lo rimprovera di non aver messo al bando Alba Dorata.

Nel frattempo, membri di Alba Dorata si sono lasciati andare a diversi atti di violenza nei pressi del Pireo, dove il gruppo neonazista ha dovuto chiudere i suoi uffici a causa delle reazioni della comunità locale. Un gruppo di 10 membri del partito nazista ha aggredito 6 antifascisti che stavano distribuendo volantini per una manifestazione programmata per l'anniversario del colpo di stato che portò al potere i Colonnelli, il 21 aprile 1967. Un'altra squadraccia di 8 membri di Alba Dorata ha aggredito un immigrato, passeggero su un bus, mandandolo in ospedale.

2. #Skouries

Diverse manifestazioni hanno avuto luogo in tutta la Grecia Sabato 13 aprile per denunciare il brutale arresto avvenuto la scorsa settimana, di due residenti del villaggio di Ierissos, da parte della polizia. Attualmente Ierissos si trova nell'epicentro delle proteste contro i piani per lo sviluppo delle attività di estrazione di minerali nella regione di Calcidia, nella Grecia settentrionale, in particolare nella foresta di Skuriés, un'area caratteroizzata dall'eccezionale biodiversità e da bellezze naturali. I due uomini sono accusati dalla polizia di aver partecipato all attacco incendiario presso il cantiere di Skuriés il 12 febbraio, azione che ha provocato gravi danni alla società oro greco, filiale della Eldorado Gold.

Il pubblico ministero e il giudice ha deciso Domenica che i due uomini devono rimanere in carcere fino al processo, ossia per 18 mesi. Avvocati hanno denunciato il fatto che la presunta prova contro i loro assistiti sarebbe debole oltre al fatto che l'interrogatorio è avvenuto a Salonicco e non in tribunale.
Altre manifestazioni si sono svole fuori dalla stazione di polizia, nel corso degli interrogatori dei detenuti, a causa della decisione di trattenerli oltre la scadenza dei termini di custodia.
Il comitato di coordinamento contro l'estrazione dell'oro in Ierissos ha anche denunciato un attacco incendiario contro la stazione di polizia Ierissos Martedì 16 aprile come una provocazione. Dopo l'attacco, la polizia ha deciso di chiudere la stazione di polizia locale e di effettuare la sorveglianza della zona per la stazione di polizia nella capitale della regione di Calcide Polygyros, mentre due squadre di poliziotti in tenuta antisommossa sono stati assegnati per proteggere la stazione di polizia Polygyros polizia quotidiana e della miniera. Polizia dell'Unione media locali il costo eccessivo di questo tipo di operazione, mentre la polizia antisommossa portati da altre prefetture a nord della Grecia devono essere pagati gli straordinari. Sindacalisti lamentavano inoltre che la polizia veniva utilizzata al pari di guardie giurate, a difesa del sito, distogliendole dalle loro funzioni.
Gli attivisti anti-minerari hanno subito un'altra battuta d'arresto questa settimana, quando il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da abitanti di Calcide contro il progetto minerario e ha deciso che i termini dello Studio di Impatto Ambientale sono conformi alle legge greca. Gli attivisti hanno ricevuto il sostegno dei
monaci influenti del Monte Athos, che hanno inviato un rappresentante ad Atene per consegnare al primo ministro una lettera che contesta la decisione di arrestare i due attivisti "ordinanza non giudiziaria, ma politica, allo scopo di intimidire la popolazione. "

3. Amygdaleza - Tethys

Una protesta antirazzista, si è svolta Domenica 14 aprile presso il centro di detenzione di Amygdaleza vicino ad Atene. Immigrati senza documenti, detenuti per diversi mesi, in violazione del diritto europeo e in condizioni deplorevoli, dopo gli arresti seguiti all'operazione Ksenios Zeus.
I rappresentanti dei manifestanti sono entrati nel centro, donando cibo e vestiti agli immigrati, e sono riusciti a parlare con alcuni di loro. I detenuti si sono lamentati di malnutrizione, di scarse cure mediche e della
difficoltà di comunicazione perché non hanno accesso al telefono. Inoltre è stata segnalata la presenza di minori. Alcuni si lamentavano di essere stati picchiati nonostante la polizia smentisca.
Ad Amygdaleza la polizia ha condotto immigrati e tossicodipendenti rastrellati durante diverse operazioni
La scorsa settimana ci sono state anche segnalazioni di arresti di persone senza fissa dimora.

4. Il suicidio di una detenuta sieropositiva

La scorsa settimana, una detenuta si è impiccata nel carcere di Theodoraki. Una settimana prima
la donna aveva tentato il suicidio davanti a sua madre durante l'orario di visita, e dopo questo tentativo
era stata trasferita nel reparto psichiatria. Nonostante i disturbi, i funzionari dell'istituto penitenziario, hanno riportato la donna in carcere pur essendo a conoscenza dell'assenza di strutture penitenziarie rivolte a persone affetta da HIV. Il 5 maggio 2012, diverse prostitute erano state arrestate e la loro vicenda consegnata alla gogna mediatica, nel tentativo dell'allora ministro della salute Andreas Loverdos di consegnare un'immagine pubblica di fermezza contro il degrado. Il giudice ha assolto, di recente, tutte le donne sieropositive, dichiarando la carcerazione di molti mesi (3-9 mesi con rilascio graduale) illegale.

5. Licenziamenti e riassunzioni governative

In un discorso alla nazione il Martedì, 15 aprile successivo alla conclusione dei negoziati tra il governo e la troika sul tema della ricapitalizzazione delle banche, il primo ministro Antonis Samaras ha annunciato trionfalmente che la Grecia avrà assicurato la nuova tranche di 2.800 milioni di euro per il salvataggio ed ha detto che la fine del tunnel dell'austerità è ormai prossima. Nello stesso discorso ha annunciato che 15.000 dipendenti pubblici saranno licenziati fino alla fine del 2014, al fine di raggiungere l'obiettivo di un'amministrazione leggera,
come richiesto dalla troika, ma subito aggiunge che "Per ogni persona che lascia un nuovo sarà assunto attraverso un percorso basato sulla meritocrazia. Si tratta di sacrifici volti a migliorare il sistema pubblico greco.
". Molti hanno interpretato questa dichiarazione come una strizzatina d'occhio ai sostenitori dei partiti della coalizione di governo, alludendo implicitamente alla disponibilità di posti di lavoro che potrebbero garantire un maggior sostegmo elettorale. I funzionari si sono astenuti dal lavoro ed hanno manifestato ad Atene, Mercoledì per protestare contro i licenziamenti annunciati.

6. Indymedia Atene

La scorsa settimana sono continuate le proteste per la chiusura di Indymedia Atene e di radio Entassi a causa dell'intervento della polizia. Il 15 Aprile, un presidio di protesta ha avuto luogo presso il politecnico di Atene, dove ha sede il server di Indymedia.

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